mercoledì 25 dicembre 2013

Formica e Perotti: addio sogni di gloria

Nubi oscure si addensano all'orizzonte del progetto dell nuovo plesso scolastico di Capodipiano che dovrebbe riunire, nelle intenzioni degli amministratori di Venarotta e Roccafluvione, le rispettive scuole, con conseguente chiusura delle scuole del centro.

Mentre a livello ufficiale tutto tace, filtrano indiscrezioni, che saranno presto di dominio pubblico, su una situazione estremamente complicata introno alla prossima programmata realizzazione del plesso scolastico di Capodipiano. Il progetto, che sarebbe dovuto essere il fiore all'occhiello degli attuali partiti di maggioranza di Roccafluvione e Venarotta alle elezioni comunali del prossimo anno, è ancora in alto mare, dopo che quello redatto dai tecnici incaricati della provincia di Ascoli Piceno, è stato sdegnosamente restituito al mittente dagli attuali amministratori che hanno legato proprio futuro politico alla realizzazione di questo complesso che avrebbe comportato una bella torta da distribuire alle ditte locali. Ma troppe cose non hanno funzionato. 

In primo luogo il sospetto comportamento della giunta di Roccafluvione che sembra abbia voluto ammantare il progetto che comportava la chiusura della scuola al centro di Roccafluvione, in un alone di mistero, comprensibile del resto se si considera l'ostilità della popolazione alla chiusura della propria scuola, sulla quale, tra l'altro, sono stati spesi, negli anni recenti, importi consistenti per la progressiva messa a norma dell'edificio. Una petizione popolare lanciata dal consigliere di minoranza Guido Ianni, e fatta propria da un comitato costituitosi ad hoc, ha raccolto più di 700 firme, con adesioni pressoché corali di tutte le persone interpellate. In pratica a volere la chiusura della scuola storica di Roccafluvione c'è solo la giunta che amministra la cittadina, e alcuni dei loro familiari.

Diverso è stato il comportamento del comune di Venarotta che fin dal principio ha messo in bilancio la spesa per la realizzazione del Plesso e ha avviato una informazione diffusa con la propria popolazione. Ovviamente la loro posizione è molto più facile, in quanto la scuola resterebbe nel loro territorio mentre per i cittadini di Roccafluvione, l'accettazione del trasferimento a Capodipiano appare come una vera e propria svendita del proprio paese. 

In ogni caso, gli amministratori di Roccafluvione, o più precisamente, l'unico assessore che sembra dotato della capacità di interloquire con i cittadini, l'assessore con delega alla scuola e alla cultura Anna Cecilia Poletti, ha, da un lato prospettato la probabilità, sia da parte di Venarotta che di Roccafluvione, di perdere la propria scuola per la diminuzione della popolazione scolastica, dall'altro ha decantato le virtù di un nuovo complesso scolastico che si presentava quasi con le caratteristiche di un campus universitario, con indefinite ma vastissime possibilità di sviluppo.

Va rilevato però, che il progetto è finanziato solo in parte e l'Italia è il paese delle opere incompiute... In ogni caso a fronte di un importo complessivo previsto per la realizzazione dell'opera di svariati milioni di euro, solo una piccola parte è al momento finanziata,  e dovrebbe essere sufficiente a realizzare le aule per le classi elementari e medie dei due comuni interessati, rinviando a future disponibilità la prosecuzione dei lavori, ed indebitando comunque i due comuni per un importo complessivo da dividere in due di circa 400.000 euro. 

Ma ecco che mentre l'assessore Poletti, dopo le rimostranze dei cittadini sui social network per la mancata informazione alla cittadinanza sui progetti di chiusura della scuola del comune, aveva promesso che entro novembre sarebbe stata ampia illustrazione del progetto, con dati e tecnici competenti a spiegare ogni dettaglio, arriva il progetto. Era la fine di novembre e gli amministratori, appena ne prendono visione sono tutti sotto shock. Il progetto prevede una sezione unica, sia per le classi elementari che medie. La scelta dei tecnici della provincia è più che logica, Sommati, gli allievi dei due comuni non superano in nessuna classe il numero di 30, né le proiezioni future lasciano presagire un incremento degli allievi, per cui hanno ovviamente ritenuto di redarre un progetto con una classe unica. Uno dei motivi sbandierati dall'assessore Poletti per giustificare la chiusura della scuola del centro e il trasferimento a Capodipiano, era proprio il fatto che avremmo altrimenti perso alcune ore di insegnamento e parte del personale docente e non docente impiegato nella scuola, In questo modo, il personale veniva invece praticamente dimezzato, nonostante lo stesso assessore Poletti avesse più volte ribadito che le sezioni sarebbero state due.

Un esempio dei fallimentari investimenti, del Comune di 
Roccafluvione: Il Centro Tartuficolo di Valcinante, 
abbandonato all'incuria. Costo per la comunità 150.000 euro
Adesso i tecnici della provincia si trovano a ricominciare da capo e con gli stessi soldi devono raddoppiare il numero delle classi, che da otto dovranno diventare 16, e si dovranno comprare un numero doppio di banchi  e di sedie e di scrivanie, si dovranno prevedere servizi per due sezioni etc... etc... Una modifica di questa entità, in uno stabile di cui si realizzeranno quasi solo le classi perchè si spenderà solo un terzo della somma prevista per l'intero plesso, e quindi ridotto all'osso, con gli stessi soldi disponibili, non si può certamente solo "modificare". Va semplicemente rifatto, con tanti auguri ai progettisti. Il loro lavoro non sarà facile, ma questo aspetto lo approfondiremo quando vedremo il progetto. 

Questi erano i problemi fino a fine novembre, mentre adesso se ne addensano di molto più seri e inquietanti. Sembrerebbe che per approvare questo progetto siano state commesse irregolarità che hanno danneggiato altri progetti di altri comuni che stanno per scendere sul piede di guerra. L'accusa più grave sembrerebbe essere che ci siano stati cumuli di finanziamenti sullo stesso progetto che hanno fatto sforare il tetto massimo concedibile. Quesiti in tal senso stanno per piovere in regione da alcuni dei comuni interessati, e l'assessore Canzian dovrà essere molto convincente nel giustificare le sue scelte, ed evitare l'interessamento della Corte dei Conti. La Regione Marche si trova anche nella difficile situazione di finanziare un progetto di accorpamento di scuole contro la volontà della popolazione interessata. I sindaci dei comuni che si ritengono danneggiati dall'erogazione di questo finanziamento per la costruzione del Nuovo Plesso Scolastico di Capodipiano, sono sicuri che il finanziamento possa essere revocato. E hanno cominciato a muovere le loro pedine.

Queste nubi non fanno dormire sonni tranquilli al sindaco di Roccafluvione Marcello Formica che rischia di dover fronteggiare una rivolta dei suoi cittadini qualora la scuola di Roccafluvione dovesse realmente venire chiusa, come nei suoi progetti, ma ancora più insonni cominceranno ad essere le notti della presidente della Comunità Montana del Tronto Maria Anna Perotti, di cui si dice, ambisca alla poltrone di sindaco di Venarotta e contava di poter portare in dote la realizzazione di una nuova scuola sul territorio del suo comune, valorizzando la zona di Capodipiano, per l'inevitabile indotto che la scuola si porterebbe dietro, piccoli negozi, servizi, e il valore dei terreni adiacenti decuplicati, oltre che delle abitazioni, insomma, una specie di vincita alla lotteria per Venarotta. Quello che nessuno riesce a comprendere è come mai il comune di Roccafluvione sostenga questa progetto in cui i cittadini del suo comune hanno tutto da perdere: quale coppia comprerebbe la casa in un paese dove non c'è neanche la scuola?

Nessun commento:

Posta un commento