Dario Tommasetti è il Presidente
del Comitato NO VenaRocca
Dario Tomassetti è stato eletto presidente del comitato, Francesco Vitelli il suo vice, mentre Vanessa Angelini è stata eletta alla carica di Segretaio/Tesoriere. Il consiglio direttivo del comitato che ha assunto il nome di No Venarocca, è composta anche dai due consiglieri Pamela Valentini e Alfonso Giuliani.
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Il Presidente Dario Tomassetti al centro, con il suo vice Francesco Vitelli e la Segretaria Vanessa Angelini |
Con il nome NO Venarocca, il comitato si propone di sottolineare come la scelta di chiudere il plesso scolastico di Roccafluvione, in favore della costruzione di un nuovo plesso nel territorio di Venarotta, sia una scelta totalmente penalizzante per la comunità di Roccafluvione, e a completo vantaggio dello sviluppo della frazione di Capodipiano di Venartotta.
Con la chiusura della scuola storica del centro, infatti, Roccafluvione si vedrebbe condannata ad un progressivo spopolamento, un destino comune a tutte le città dove sono state chiuse le scuole. E tutto questo in funzione invece della brillante valorizzazione di Capodipiano di Venarotta che da piccolo centro agricolo si troverebbe proiettato in una realtà di sviluppo, legato al sicuro insediamento dei piccoli esercizi commerciali che ruotano intorno a ogni scuola, al logico e conseguente sviluppo edilizio per le naturali scelte delle coppie che mettendo su famiglia non trascurano la possibilità che i figli possano recarsi a scuola a piedi.
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Pamela Valentini, consigliere del Direttivo |
Capodipiano, del resto, è una territorio molto gradevole, assolato e panoramico. Non è un caso che il comune di Venarotta abbia già cambiato il proprio piano regolatore mutando la destinazione di molti terreni agricoli, il cui valore medio di 1 euro al metro quadrato, si è già impennato ad oltre 10, considerato che il comune di Venarotta ha previsto di espropriarli a 7 euro al metro quadro, e sappiamo tutti che il prezzo dell'esproprio è sempre inferiore a quello corrente di mercato.
Non c'è altro da fare che complimentarsi con gli amministratori di Venarotta per una così brillante operazione. Ma la domanda inevitabile che sorge è: cosa ha spinto gli amministratori di Roccafluvione ad una tale scelta fallimentare?
Come è possibile che abbiano potuto trascurare tutto questo? Il comitato, nelle varie discussioni che si sono susseguite in articolare sul gruppo Facebook Fluvione e Dintorni, ha ampiamente smontato la falsa asserzione degli amministratori locali che avrebbe voluto sostenere che Roccafluvione avrebbe perso la scuola se non avesse fatto l'accorpamento con Venarotta.
Ci sono leggi che permettono ai comuni montani come il nostro, di fare classi anche con soli 10 allievi in deroga ai numeri minimi previsti, quindi Roccafluvione non corre affatto rischio di chiusura, cosa che invece rischia Venarotta. Ma anche se fosse stato necessario accorparsi, perché non optare per l'adeguamento del plesso esistente a Roccafluvione che avrebbe richiesto costi incomparabilmente minori dei molti milioni di euro che a regime verrebbe a costare il nuovo Plesso di Capodipiano?
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Il Centro tartuficolo di Valcinante - 150.000 euro buttati |
Ma non è tutto: Attualmente è finanziata solo una piccola parte dell'ammontare necessario per il completamento dell'opera. Cosa induce questi amministratori a credere che i finanziamenti al momento mancanti saranno assegnati per il completamento del nuovo plesso, nel Paese, l'Italia, celebre nel mondo per gli sperperi e le dissipazioni di denaro pubblico in tante opere iniziate e poi lasciate incompiute?
L'amministrazione di Roccafluvione ne sa qualcosa in prima persona dopo avere speso 150.000 euro di soldi pubblici per instaurare a Valcinante un avveniristico Centro Tartuficolo che ci presentarono come una punta di diamante nella ricerca legata alla coltivazione del tartufo e che che adesso cade in rovina non essendo mai stato né completato né utilizzato!
E c'è infine una considerazione finale, forse primaria per importanza. Nel futuro dei comuni di Montegallo, Roccafluvione, Palmiano e Venarotta, c'è, con tutta probabilità un accorpamento e una fusione. La cessione della scuola al comune a Venarotta, sancisce la definitiva perdita di potere contrattuale da parte di Roccafluvione nei confronti degli altri comuni per candidarsi a sede della futura entità amministrativa.
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Roccafluvione, posizionata al centro dei territori di riferimento, sarebbe la sede naturale del nuovo comune che accorperà gli attuali 4 di Palmiano, Montegallo, Venarotta e Roccafluvione |
Nonostante che Roccafluvione, in quanto luogo di passaggio sia per Montegallo che per Palmiano, potrebbe essere la sede naturale del futuro comune, come potrebbe vincere la concorrenza di Venarotta, meglio dotata in tutti i settori dei servizi, con la sola eccezione dell'ufficio postale, che ospita la stazione dei carabinieri, il centro della Croce Verde, ed ora anche la scuola?
Tutte queste domande sono senza risposta.
di Angelo Gabrielli
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