venerdì 27 dicembre 2013

L'umiliazione di essere governati da gente così. Il racconto del Consiglio Comunale di oggi

Si è tenuto oggi a Roccafluvione, all'insolito orario delle 12, il consiglio comunale che aveva all'ordine del giorno l'interrogazione dell'opposizione che chiedeva chiarimenti e specifiche sulla decisione dell'amministrazione locale, di chiudere la scuola del centro in favore della costruzione di un nuovo plesso nel territorio del comune di Venarotta. C'era anche una folta rappresentanza di cittadini, quasi tutti aderenti al Comitato che si oppone a questa scelta che, non solo a loro, appare dissennata.

Dallo svolgimento del Consiglio, abbiamo capito che il faraonico progetto del Nuovo Plesso Scolastico avrebbe un costo complessivo di circa 6 milioni di euro. Basterebbero però solo 1.700.000 euro per realizzare la parte del progetto che riguarda la costruzione dell'edificio dove si terrebbero le lezioni per due sezioni distinte, sia della scuola elementare che media. I restanti 4.300.000 euro, necessari per portare a termine il progetto, sarebbero necessari per dotare la scuola di alcuni servizi quali la palestra e la mensa, ma soprattutto per fare della campagna di Capodipiano una specia dei Città della Cultura, tipo Città delle Culture a Barcellona per intenderci. O la Città della Scienza a Valencia.

Sono previste infatti, in questo progetto, la costruzione di un teatro, niente-poco-di-meno che di un auditorium, di una discoteca, che se non è quella in cui i ragazzi vanno a ballare dovrebbe per forza di cose essere quella che conterrà un certo numero di dischi, una sala prove per le registrazioni dei numerosi musicisti locali, e - udite! udite! - un internet point! Qualcosa che appartiene al Jurassik Park delle comunicazione nel momento in cui anche gli scolari delle elementari hanno quasi tutti uno smartphone. Uno si sarebbe aspettato che avessero parlato di un'area vasta coperta dal wi-fi, un wimax che portasse una velocità di collegamento che adesso ci sognamo. Niente affatto. Il progetto prevede uno di quegli stanzini con tavolini e computer dove si paga un euro all'ora per collegarsi ad internet, roba che forse ancora si trova nel Congo e nella Guinea Equatoriale e forse anche in Mongolia, ma che dalle nostre parti appartiene alla lontana preistoria.

La prima cosa che viene da pensare è che, qualora questo sogno ad occhi aperti venisse veramente finanziato (non dimentichiamo che si è partiti dalla presunta necessità di evitare la chiusura della scuola di Venarotta, e forse anche di Roccafluvione), i costi di gestione farebbero impallidire un comune delle dimensioni di città come Ancona, ma non Venarotta, né Roccafluvione, che comunque ci hanno presentato questo progetto come una ottimizzazione delle spese che consentirebbe risparmi considerevoli (sic).

Dunque, per costruire la scuola ci vorrebbero 1.700.000 euro. Sono stati promessi finanziamenti per una parte, quella restante, poco meno di 400.000 euro, sarebbe a carico delle casse comunali di Venarotta e Roccafluvione.

Ma abbiamo appreso anche un'altra cosa interessantissima: che per mettere a norma il plesso esistente a Roccafluvione,basterebbero meno di 260.000 euro. Il sindaco però ha detto che per ben due volte in 5 anni, hanno presentato un progetto per mettere a norma la scuola, ma in nessuna delle due occasioni è stato accordato loro alcun finanziamento. Da qui la decisione di accorparsi con Venarotta e lanciare l'idea (molto ardita) di costruire una specie di città della cultura, in aperta campagna, tra due comuni in via di spopolamento, sperando che qualcuno regali loro 6 milioni di euro con cui ingrassare una piccola pletora di ditte locali che possano costituire un succulento bottino di voti.

Altre spiegazioni di fronte a questa irrazionalità non riesco a trovarle.

Ma le sorprese non sono finite qui. Incalzato dal consigliere di opposizione Guido Ianni, che ha ripetutamente chiesto quale sarà la destinazione futura degli edifici che ospitano le attuali scuole di Roccafluvione, il sindaco ha ribadito che nessuna decisione è stata presa e che questa sarà presa dal prossimo consiglio che sarà eletto nella prossima primavera. Il consigliere Ianni, ha fatto notare, che sarebbe stato logico supporre che la giunte avesse un'idea su cosa fare di un'edificio enorme, circondato da ampi cortili, al centro di Roccafluvione, ma il sindaco ha riaffermato che non è possibile prendere una decisione mentre quegli edifici ospitano tanti bambini che fanno lezione.

Abbiamo visto gli occhi sbarrati del consigliere Ianni e del pubblico che assisteva in sala e che si scambiava occhiate di perplessità. Richiesto di chiarire, il sindaco ha ribadito il concetto con l'inopinabile consenso della segretaria comunale, che, non si capisce a quale titolo, è intervenuta a sua volta sostenendo che"non si può decidere del futuro di una scuola mentre dentro ci stanno i bambini che stanno facendo lezione." Da non credere alle proprie orecchie ma chiunque sia stato presente potrà testimoniare.

Ma c'è una ultima perla, che il sindaco Formica ha aggiunto alla sua performance da annali della città, qualche nonno sicuramente racconterà ai nipoti della singolare logica di questo sindaco e della sua segretaria comunale, a scusante della quale vorrei riportare il fatto, che, come lei ha dichiarato, era sotto antibiotico e cortisone, per una infezione delle vie respiratorie. Non so dire se questo abbia tra gli effetti collaterali l'insorgere di momentanei stati confusionali...

Di fronte alla evidente povertà di argomenti con cui giustificare la richiesta alla comunità di 6 milioni di euro (!!!) a fronte di una spesa necessaria per la messa a norma dell'edificio di Roccafluvione attualmente usato per le scuole della città, ammontante, in base ai calcoli dei tecnici incaricati dal comune stesso, a 260.000 euro, il sindaco Marcello Formica ha dichiarato: "E se domani il soffitto delle classi crollasse sulla testa dei nostri bambini in caso ci fosse un terremoto, chi se ne assumerebbe la responsabilità?"

Caro sindaco, noi ancora ci chiediamo chi si sia assunto la responsabilità di eleggerla a a ricoprire questo incarico insieme al suo gruppetto di assessori e consiglieri ossequianti. E che pena meriterebbero di scontare per averci inflitto questa umiliazione.

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