lunedì 2 dicembre 2013

Tutta Roccafluvione dice No alla chiusura della scuola



Intervista con il presidente del Comitato No VenaRocca, che si oppone alla chiusura della scuola del centro di Roccafluvione in funzione della costruzione di un nuovo Plesso Scolastico a Capodipiano di Venarotta

Dario Tomassetti, lei è stato appena eletto Presidente del Comitato No Venarocca che sta raccogliendo le firme dei cittadini che si oppongono alla chiusura delle scuole a Roccafluvione centro con conseguente trasferimento a Capodipiano di Venarotta. Perché vi opponete?

La vera domanda, che andrebbe posta agli amministratori di Roccafluvione, dovrebbe essere: perché questa scelta dissennata per il nostro territorio? Le rispondo con la mia esperienza personale, e quella di mia moglie: 6 anni fa la nostra bambina ebbe una ischemia cerebrale, con conseguente compromissione delle facoltà motorie nella parte destra del corpo. Nonostante il recupero la capacità di movimento del braccio restò a lungo compromessa e per alcuni movimenti necessitava di assistenza. Proprio in quel periodo , la nostra bambina, che aveva 11 anni, giunse alla maturità sessuale, e mia moglie, durante il ciclo, la raggiungeva ogni giorno a scuola, due volte nei primi giorni, e una volta nei successivi, per aiutarla a cambiarsi, cosa che non avrebbe potuto fare da sola. Se la scuola fosse stata altrove, ad esempio a Capodipiano dove la vogliono portare, mia moglie, che neanche guida, non avrebbe avuto nessuna possibilità di andare ad aiutarla, a meno di non passare tutta la mattina a scuola con lei, e, avremmo dovuto lasciarla a casa.

Quante firme avete raccolto?

La petizione ha già superato le 600 firme e la raccolta è solo alla fase iniziale. Si contano sulle dita di una sola mano, le persone che si sono rifiutate di firmare.  Tutta Roccafluvione è contraria a questa incredibile decisione.


Ma come mai  allora l’amministrazione comunale ha preso questa decisione?

La motivazione ufficiale del comune è che senza accorpare il nostro Istituto a quello di Venarotta andremo incontro comunque alla chiusura della scuola, perché l’andamento demografico rischia di non permettere il raggiungimento dei numeri minimi per formare una classe.

Mi sembra un’ottima ragione.

Sarebbe un’ottima ragione se l’argomento fosse vero, cosa che non è. I comuni montani hanno diritto a deroghe a questi numeri, perché sono evidenti i disagi che molti alunni devono affrontare per recarsi all’Istituo dalle frazioni più lontane, specialmente durante l’inverno. Nei comuni della fascia montana, a cui Roccafluvione appartiene, è consentita la possibilità di formare classi anche con soli 10 alunni, e i nostri numeri sono più alti.

Quindi come mai l’Amministrazione insiste su questa decisione?

E’ un vero mistero. Ci sono cose che non riusciamo a capire. L’operazione così come è stata prospettata è tutta a vantaggio di Venarotta che vedrebbe, con l’insediamento della scuola, a Capodipiano,  la possibilità immediata di valorizzare quella parte del suo territorio. Sarebbe immediata la nascita di alcune attività commerciali che ruotano intorno alla scuola, come un bar, un’edicola, una cartoleria, un alimentari. Non sarebbe difficile prevedere uno sviluppo edilizio considerevole, molti genitori amano acquistare casa vicino alla scuola, quando mettono su famiglia. I prezzi dei terreni a Capodipiano sono già enormemente lievitati. I terreni agricoli che si compravano fino a pochi mesi fa a circa 1 euro al metro quadrato, adesso, con la variazione al piano regolatore, per cui sono diventati aree fabbricabili, costano già almeno 7 euro, il prezzo che la convenzione tra il comune di Roccafluvione quello di Venarotta e quello di Palmiano ha stabilito per espropriare  i terreni su cui andrebbe edificato il nuovo plesso scolastico. Questa magnifica valorizzazione di Capodipiano, andrebbe totalmente a scapito di Roccafluvione, che come tutti i centri in cui sono state chiuse le scuole, andrà incontro ad un progressivo spopolamento. E’ un dato statistico accertato.


Ma non ci sono anche problemi  legati alla messa anorma dei vecchi edifici scolastici?

Le norme dell’edilizia scolastica nel nostro paese vengono continuamente aggiornate, con scadenza fissa, ogni evento sismico di una certa rilevanza o tragedia locale, precede una revisione ed un adeguamento delle norme, per cui il governo centrale mette continuamente a disposizione dei fondi a cui è possibile attingere. L’attuale plesso scolastico di Roccafluvione è tutt’altro che cadente, sono stati apportati ammodernamenti continui e tutto quello che è necessario fare per renderla perfettamente a norma, potrebbe, probabilmente, essere fatto con poco più della somma necessaria solo ad espropriare i terreni a Capodipiano, vale a dire 200.000 euro.

Quanto costerà il nuovo plesso scolastico?

Al momento è approvata solo la costruzione di un primo stralcio di un progetto molto più ampio, che prevede la sola costruzione delle aule scolastiche e dei servizi connessi. Tutto questo sarebbe dovuto costare oltre 2.200.000 euro, ma dopo che il comune di Montegallo si è tirato indietro decidendo di non partecipare a questo progetto, l'importo è stato abbassato a 1.700.000. Hanno tagliato 500.000 euro su spese già calcolate all’osso. Non ho idea quindi a cosa rinunceranno del progetto iniziale che era già ridotto ai minimi termini.


Ci sono i finanziamenti?

Questo un altro tasto dolente. Comunità Montana, BIM, e Regione Marche hanno destinato alla costruzione di questo nuovo plesso circa 1.300.000 euro, il resto sarà a carico dei comuni di Venarotta e Roccafluvione, che non ho idea di dove li andrà a prendere. Saremmo curiosi di saperlo.

Non avete chiesto delucidazioni al comune?

Sono più di due anni che è stata richiesta un’assemblea pubblica per illustrare il progetto. E’ quasi incredibile immaginare che una simile decisione, la chiusura della sede storica della scuola nel centro del paese per trasferirla in aperta campagna e in un altro comune, venga presa, non solo senza coinvolgere nel dibattito la cittadinanza, ma senza nemmeno informarla. E' solo per l’azione spontanea dei cittadini come me, che si sono uniti in comitato adesso che se ne parla, a Roccafluvione. Circa un mese fa, dopo nostre ripetute sollecitazioni ci hanno promesso che avrebbero tenuto un'assemblea pubblica per illustrare il progetto, entro novembre. Ma siamo già a dicembre...

a cura di Angelo Gabrielli

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