Il protocollo d'intesa di cui ho riferito nella prima puntata della Storia del Plesso, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Roccafluvione n. 16 del 26 aprile 2010. Mentre la maggioranza ha approvato compatta, l'opposizione, guidata da Francesco Fabiani. si è astenuta. Quest'ultima, per bocca del suo capogruppo, non ha manifestato ostilità preconcetta al progetto dell'avveniristico nuovo Plesso di Capodipiano, ma si è limitata ad osservare che per temi di questa rilevanza per la collettività sarebbe stato opportuno che non la giunta decidesse, ma l'intero consiglio comunale. Il sindaco non ha recepito, del resto si sarebbe trattato di pura forma, disponendo la maggioranza, di numeri per fare approvare quello che vuole, ed essendo i consiglieri di maggioranza, sempre, in totale accordo con le proposte della giunta. Non si ricorda a memoria d'uomo un intervento di un consigliere di maggioranza in disaccordo con le proposte della giunta, almeno nel campo delle giunte di destra, come quella che governa adesso Roccafluvione.
Il 10 gennaio 2011, il consiglio comunale approva la convenzione, tra i comuni di Venarotta, Roccafluvione, Montegallo e Palmiano, per la realizzazione e gestione del Plesso Scolastico intercomunale in località Capodipiano di Venarotta.
Il Consiglio comunale "rileva" che "la Comunità Montana del Tronto ha approvato un programma di investimenti che prevede la compartecipazione finanziaria della Comunità Montana stessa per un importo di 125.000 euro a carico di ciascuno dei 4 comuni" (Venarotta Montegallo, Roccafluvione e Palmiano) "il quale prevede la realizzazione di un plesso scolastico da localizzarsi nel territorio di Venarotta".
Si deve rilevare tra l'altro che per concedere il finanziamento la Comunità Montana, presieduta dall'aspirante nuovo sindaco di Venarotta Maria Anna Perotti, è richiesta la stipula di una convenzione tra i quattro comuni, che è presentata al consiglio per l'approvazione.
La convenzione stabilisce che la Comunità Montana ha deciso l'erogazione di 125.000 euro per ciascun comune; che la rappresentanza dei 4 comuni associati spetta a Venarotta; che i 4 comuni stabiliscono di aderire al progetto in forma associata; che i 4 comuni hanno stabilito che la realizzazione del plesso comprenda scuola d'infanzia, primaria, e secondaria di primo grado con annessi servizi accessori (mensa, palestra...); che occorre stipulare tra i 4 comuni apposita convenzione che identifichi il soggetto capofila.
Tutto ciò premesso si stipula che i 4 comuni si impegnano a costruire e gestire il plesso in forma associata e Venarotta è capofila del progetto; che "l'opera verrà inserita, per comune intento degli enti associati, all'interno del programma promosso dalla Comunità Montana (...) potendo in tal modo usufruire di un finanziamento complessivo di 500.000 euro, pari a euro 125.000 per ogni comune associato". Si specifica successivamente che gli importi necessari residui saranno conseguiti con altri finanziamenti o con il ricorso al credito.
Questo quanto previsto dalla convenzione. C'è da rilevare che successivamente alla stipula di questa convenzione il comune di Montegallo si tira fuori dall'accordo e dalle convenzioni stipulate. Ora la domanda che tutti si fanno è: che ne sarà dei 125.000 euro, in quota Montegallo, nel programma di investimenti della Comunità Montana del Tronto assegnati al plesso? Sembrerebbe del tutto logico che non siano più erogati, essendo questi parte di investimenti spettanti al comune di Montegallo, che con questo progetto non c'entra più niente. Ma che valore giuridico avranno i protocolli d'intesa e le convenzioni, nonché i finanziamenti erogati in virtù dell'associazione di 4 comuni che poi diventano tre?
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